Capitolo 3 - Sezione Alpini Treviso

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Capitolo 3

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STORIA CRONOLOGICA DELLA SEZIONE A.N.A. DI TREVISO

Cronaca di oltre 80 anni di Vita Alpina


Capitolo 3: All’inferno e ritorno

Allo scoppio della seconda guerra mondiale il 10° Regg. Alpini, che per le sue caratteristiche istituzionali aveva ragione di esistere, visse ovviamente anni difficili, privo delle sue forze migliori chiamate a obbedire e combattere prima sul fronte occidentale verso la Francia, poi su quello orientale Albania e Grecia, l’Africa e infine la Russia. La Sezione  di Treviso, così come tutte le altre, perse di vitalità ma non abbandonò del tutto la sua attività. Sotto la guida di Giuseppe Calamai, come testimonia Mario Altarui, la Sezione per quanto possibile, tenne contatti con coloro che stavano al fronte. Altro non si sa di quei terribili anni fin dopo l’8 settembre 1943. A partire da quella data infatti l’Italia intera precipita nel caos della guerra civile.
Entra allora nella storia della Sezione l’Artigliere Alpino Ugo Gastaldello detto “el Mostacio” per i suoi grandi baffi, che, con grande intuito e lungimiranza, preleva tutto il materiale cartaceo e alcune suppellettili di proprietà del 10° Regg. Alpini dalla sede dell’Associazione Combattenti e Reduci in via Cornarotta e lo porta al sicuro nella sua trattoria alle “Quattro Corone”.
La Sezione di Treviso, grazie a Gastaldello, fu una delle prime riattivarsi finita la guerra, tanto da essere partecipe fin dal 1946 alla ricostruzione dell’A.N.A., prendendo parte il 20 ottobre dello stesso anno a Milano all’Assemblea dei Presidenti delle Sezioni.
Primo Presidente della rinascita, dopo la reggenza del Commissario Pietro Daniotti, nel 1946 fu Ivone Dal Negro, Ufficiale degli alpini, partigiano, titolare dell’omonima fabbrica di carte da gioco. Ugo Gastaldello rimase segretario, incarico che si era preso da solo quando decise di eleggere la sua trattoria ad archivio e sede provvisoria della Sezione. Attivista instancabile fu lui a suggerire a Francesco Cattai a costituire il primo Gruppo della sinistra Piave: quello di Roncadelle.
Dal Negro metteva volentieri a disposizione della Sezione la sua macchina e il suo autista. Il primo impegno fu quello di aderire all’appello della sede nazionale A.N.A. per contribuire alla ricostruzione del mitico Ponte di Bassano: era il 1947. Il 3 ottobre dell’anno successivo avvenne l’inaugurazione e l’Alpino così commenta l’evento: Quelli della Sezione di Treviso hanno fatto le cose in grande: 10 gagliardetti, 1 sezione, 9 sottosezioni e 22 gruppi rappresentati. In testa il Gen. Piazza, il presidente Dal Negro e il vicepresidente Loschi. Una vera fiumana di Alpini vecchi e nuovi a testimonianza della vitalità di questa nostra bella Sezione.
Ivone Dal Negro rimane Presidente fino al 1948. Gli succede Mariano Loschi. Dal 1951 la presidenza della Sezione è retta da Francesco Cattai.
In quegli anni è un fiorire di nuovi Gruppi tanto che al 31 dicembre 1951 gli Alpini erano 951 e la Sezione occupava la tredicesima posizione sulle 68 che costituivano l’A.N.A. per numero di iscritti.
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