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Incantesimo di una Notte di Guerra

CENA DI GUERRA A CASTELBRANDO

ASPETTANDO L'ADUNATA DEL PIAVE:

LE 4 SEZIONI CONSEGNANO 75.998 EURO PRO TERREMOTATI

AL PRESIDENTE NAZIONALE ANA SEBASTIANO FAVERO

4 Febbraio 2017... una cena di guerra pensando alla pace e a sostenere chi è in difficoltà. La serata promossa dalla Sezione ANA di Vittorio Veneto a Castelbrando di Cison di Valmarino ieri, sabato 4 febbraio, ha registrato il tutto esaurito con 374 partecipanti giunti anche da fuori provincia. L’evento è stato ideato in vista dell’Adunata del Piave-Treviso 2017

ed ha focalizzato l’attenzione sul Centenario della Grande Guerra, portando in tavola i piatti consumati dai soldati che combattevano lungo la linea del Piave, dopo la disfatta di Caporetto. Ecco dunque il bacon inglese e il radicchio rosso trevigiano, le salsicce bavaresi e l’Haggis (carne di pecora) tipica delle Highlands. Furono proprio gli scozzesi con i loro kilt ad incuriosire le popolazioni del Piave quando giunsero a supporto delle nostre truppe. Tra i piatti scelti in base ad un’accurata ricerca storica da Manuela Tessari e dal papà Roberto dell’agriturismo Mondragon di Tarzo e preparati con perizia dallo chef di Castelbrando Marco Buosi con la regia del ristoratore Antonio Palazzi, non mancava la tipica zuppa di cipolla francese accanto al nostrano risotto (soprannominato ri-scotto) con formajo imbriago, inventato per caso dai contadini che volevano mettere in salvo le forme nascondendole nelle vinacce. E poi il gulash all’ungherese e la spalla (anzi spalla-ta) di vitello alla Cadorna abbinata ad erbe amare, poiché amara fu la disfatta di Caporetto che portò alla rimozione del generale in favore di Armando Diaz. 


Coronamento della cena il Palacinka balcanico ai frutti di bosco e la classica Sacher viennese. Il tutto abbinato a prosecco, raboso, marzemino, vini che contribuirono alla disfatta finale dell’esercito austroungarico. Accadde infatti che molti soldati si gettassero sul cibo e sul vino, finendo addirittura annegati nelle botti.
Tra note storico-gastronomiche e riferimenti agli attuali ranci, la serata condotta dallo speaker ufficiale dell’Adunata Nicola Stefani, si è conclusa con un finale tipicamente alpino: l’impegno a favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia e la consegna di un mega assegno dai presidenti di Sezione al presidente nazionale ANA: 75.998 euro che andranno a sostenere i progetti dell’ANA per costruire scuole e spazi polifunzionali ad Accumoli, Arquata del Tronto ed Amatrice (www.ana.it). Garante Banca Prealpi con il vicepresidente Flavio Salvador. 
“Un segno concerto di grande solidarietà a favore dei nostri fratelli del Centro Italia, per dimostrare che gli alpini non perdono tempo a parlare ma si rimboccano le maniche e agiscono” ha dichiarato il presidente dell’ANA Sebastiano Favero.
In sala numerose autorità civili e militari: oltre al presidente Favero, al sindaco di Cison Cristina Pin e al consigliere regionale Silvia Rizzotto, c’erano il comandante della Brigata Alpina Julia generale Paolo Fabbri, il comandante del 7°Reggimento Alpini col. Antonio Arivella, il generale Renato Genovese e Michele Dal Paos (consiglieri nazionali e componenti del COA), i quattro presidenti delle Sezioni ANA Francesco Introvigne (Vittorio Veneto), Raffaele Panno (Treviso), Giuseppe Benedetti (Conegliano), Valentino Baron (Valdobbiadene) con i sindaci di Vittorio Veneto Roberto Tonon, Conegliano Floriano Zambon, Valdobbiadene Luciano Fregonese oltre a tanti altri primi cittadini, la cui presenza ha sottolineato l’importanza dell’evento che - “ha detto Introvigne - “partendo dalla memoria della guerra combattuta tra Grappa, Montello e Piave, vuole essere un rito di pace, in grado di unire ciò che un tempo era stato diviso”.
Tra i presenti anche la figlia del capitano Dario Chiaradia, medaglia d’oro al valor militare per essersi distinto nella campagna di Russia.

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