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L'ANA CITTADINA ONORARIA DI TREVISO

TREVISO CONCEDE LA CITTADINANZA ONORARIA ALL’ANA

Sabato 21 aprile, nella splendida cornice storica della ex chiesa (ora museo) di S. Caterina in centro città, si è svolta la suprema cerimonia di riconoscimento della cittadinanza onoraria all’ANA. Una celebrazione che è stata vissuta da tutti i presenti con grandissima emozione: presenti naturalmente tutte le Autorità cittadine (il Prefetto, che nel suo breve discorso ha ringraziato ancora tutte le forze in campo le quali hanno permesso la realizzazione della spettacolare Adunata del Piave 2017, i comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, le rappresentanze dell’Esercito, l’assessore regionale Caner in rappresentanza del Governatore Zaia), al fianco di tutte le Autorità comunali, i vertici alpini con il Labaro nazionale eccezionalmente presente scortato dal Presidente nazionale e dai consiglieri Genovese, Dal Paos e Cailotto (come presidente del COA della 90^ Adunata nazionale di Treviso), i vertici delle Sezioni consorelle della Marca, splendide organizzatrici dell’Adunata del Piave (il presidente emerito di Treviso Panno, il presidente di Vittorio V. Introvigne, quello di Valdobbiadene Baron, il nuovo presidente di Conegliano Dorigo, il nostro nuovo presidente Piovesan).

Un riconoscimento che pone l’ANA ai vertici dei soggetti (fisici o giuridici) che “contano”, che hanno fatto e continuano a fare cose importanti per la nostra città e il nostro territorio.

Alle ore 11 l’inizio della manifestazione alla presenza selezionata di circa 300 persone nella sala delle cerimonie di S. Caterina: vicino al tavolo delle Autorità i 4 Vessilli delle Sezioni trevigiane, di contorno i Gagliardetti di tutti gli 89 Gruppi della nostra Sezione. La presentazione è stata lasciata, come di consueto nelle manifestazioni importanti, all’esperto speaker ufficiale delle Adunate nazionali Nicola S. Stefani, alpino di Conegliano. A impreziosire la manifestazione il video emozionale dell’Adunata del Piave 2017 e soprattutto le cante, intramezzi della cerimonia, da parte del “Coro dei cori”, nato dall’alchimia dei cori ANA trevigiani e diretto dal maestro Claudio Provedel (del coro ANA di Oderzo), che ha guadagnato gli applausi del pubblico presente con le sue grandissime doti canore. La cerimonia si è prolungata fino alle 12.45 con la presentazione del libro “Enrico Reginato – 12 anni di prigionia” da parte dello scrittore e giornalista Giovanni Lugaresi, grande amico e conoscitore degli alpini e Antonio Zanatta, coordinatore del Centro Studi. Presente in sala e salutata con un lungo applauso la signora Imelda Tosatto, vedova del gen. Enrico Reginato, sempre molto vicina, nella sua pur avanzata età, alla Sezione di Treviso e madrina del Gruppo “Città di Treviso”.

Il nuovo vicepresidente sezionale Coiro, assieme ai Presidenti delle 4 Sezioni, ha poi presentato il nuovo volume che raccoglie le oltre 400 foto (selezionate su 7.000 disponibili) relativo all’Adunata di Treviso 2017: un documento di enorme valore storico ed emozionale per la nostra Sezione e per quanti hanno contribuito a organizzare l’Adunata del Piave.

Quindi il clou della cerimonia, con l’entrata del Gonfalone della città che si è posizionato accanto al Labaro dell’ANA, la lettura dell’art. 6 del Regolamento attuativo dello Statuto di Treviso da parte del presidente del Consiglio comunale dott. Rosi (che spiega le motivazioni per il conferimento di una simile onorificenza) e infine la lettura, da parte di un emozionatissimo sindaco alpino Giovanni Manildo, della motivazione dell’onoreficenza stessa, scritta sulla pergamena che è stata consegnata brevi manu al presidente nazionale Favero (nella foto in basso), assieme a una targa tridimensionale raffigurante il Palazzo dei Trecento, simbolo della città e lo stemma cittadino (con apposita targhetta e incisione della dedica).

Ecco la motivazione esatta della onorificenza concessa:

Per essere autorevole esempio di generosità, altruismo e abnegazione nel servizio quotidiano a favore della collettività;per la straordinaria capacità organizzativa e l’incondizionata disponibilità offerte con la loro preziosa attività di volontariato nell’ambito della protezione civile e in campo sociale, ambientale e culturale; gli alti valori morali di fratellanza, rispetto e onore alla Patria di cui gli Alpini sono da sempre modello e ispirazione; per aver dato prestigio e lustro alla Città di Treviso in occasione dell’ Adunata Nazionale del Piave che ha vantato un numero di partecipanti senza precedenti e ha lasciato un ricordo indimenticabile nel cuore dei Trevigiani”.

Manildo ha così spiegato la sua emozione: “Sono veramente fiero e orgoglioso di questa decisione da parte del nostro Consiglio comunale, avvenuto con voto unanime, ci tengo a sottolinearlo. Uno dei sentimenti che contraddistingue da sempre gli alpini è senza dubbio la Fratellanza: il fare e operare assieme, fianco a fianco, gomito a gomito, senza invidie o gelosie, per raggiungere uno scopo comune. È difficile che accada in altri ambiti della società odierna. Si tratta di una realtà che noi cerchiamo di portare avanti con grande forza e che deve essere di esempio soprattutto per le generazioni più giovani, distratte purtroppo da falsi valori e mancanza di certezze”.

Nel suo discorso Favero gli ha fatto eco: “Questa onorificenza, che per me è un grandissimo orgoglio e un’emozione difficile da descrivere, rende onore a tutti gli alpini, non solo a quelli della Marca. La soddisfazione è chiaramente doppia considerando la mia provenienza: ottenere la cittadinanza onoraria per l’ANA da trevigiano, nella mia città, è di incredibile valore!

Da sempre i soci dell’ANA coniugano il senso del dovere alla grande capacità di condivisione, quindi alla stessa fratellanza citata dal signor sindaco Manildo. Rispondo anche alle sollecitazioni che mi arrivano da più parti e mi riallaccio al discorso di Giovanni: perché dovremmo voler continuare a rinforzare le fila, vista la mancanza di forse fresche e quindi un destino associativo che per qualcuno è già segnato? Perché noi alpini vogliamo bene a questo Paese e ai suoi giovani, che lo rappresentano e lo rappresenteranno in futuro!

Noi vogliamo che si torni al più presto al servizio militare obbligatorio. Che deve essere totale, non a mezzo servizio o con valenza civile… Siamo convinti che i giovani debbano capire cosa fare e come comportarsi: basta vedere i fatti attuali (cioè i gravi atti di bullismo degli ultimi giorni, ndr) per capire che le cose non vanno assolutamente bene in questa maniera. Bisogna che le Istituzioni facciano la loro parte per insegnare ai cittadini, soprattutto quelli “in erba”, che prima di chiedere e pretendere bisogna saper “DARE”: agli altri, alla propria famiglia, alla propria città, alla società e allo Stato. Questo è anche il fulcro del senso del volontariato, che noi rappresentiamo a pieno”, concludendo poi con un “W gli alpini, W Treviso e W l’Italia” che ha generato una standing ovation e che ha scaldato gli animi e i cuori dei presenti, prima dell’atto conclusivo della cerimonia con l’intonazione del “33” e dell’inno di Mameli, da parte del “Coro dei cori”, cantato all’unisono da tutti e che ha concluso in maniera sontuosa questa fantastica cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a Treviso. Poi tutti in piazzetta Botter, dinanzi al museo, dove Bruno Crosato e i suoi ragazzi della P. C. sezionale avevano preparato un succulento buffet e dove si sono velocemente volatilizzate 70 bottiglie di prosecco docg (era tanto, tanto caldo quel giorno…) a conclusione di un'altra cerimonia che rimarrà nella storia della Sezione ANA di Treviso.

P. B.

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