Sezionale 2021
Dal Gruppo di Castelfranco Veneto che ha ospitato lil Raduno Sezionale 2021
Assieme per la ripresa, emozioni dal
raduno Sezionale a Castelfranco Veneto
“
…Gli Alpini siamo tutti noi”
È sera. Una serata tiepida di un
soleggiato ottobre del 2021.
Il raduno sezionale degli Alpini
della provincia di Treviso è finito.
Gli Alpini di Castelfranco, insieme a
quelli di Resana e Riese, hanno accolto per due giorni in una città vestita a
festa, le nostre penne nere.
È andato tutto molto bene e tutti noi
siamo orgogliosi e contenti.
Sono le nove di sera.
In sede ho lasciato un bel gruppo di
amici mai domo che aveva ancora la forza di cantare assieme al bravo Presidente
Piovesan, sempre sul pezzo.
Gambe e schiena indolenzite mi hanno
suggerito che era ora di rientrare ma la paura di perdere le mille immagini che
ho nella mente ed i suoni delle fanfare e dei cori, mi spinge a sedermi davanti
alla tastiera del computer per scrivere.
Quanta fatica per organizzare il tutto:
quante riunioni fiume, appunti, suggerimenti e scongiuri che il tempo fosse
clemente per una festa affollata a testimonianza di una degna, vera e forte
ripartenza.
Il sabato pomeriggio l’emozionante
esibizione in piazza Giorgione dei cori Val Canzoi di Castelfranco Veneto, ANA
di Preganziol e ANA “ I Gravaioli “di Maserada del Piave che alla fine del
concerto ci hanno strappato una lacrima cantando insieme a più voci il nostro
amato “ Signore delle cime”.
La sera, nello splendida cornice che
regala il nostro Teatro Accademico, c’è
stata l’emozionante esibizione della Fanfara Congedati Brigata Alpina
Tridentina “ C.M. Andrea Morandi “ .
Poi, a mezzanotte, il suo
trombettista ha voluto regalarci anche le note de’ “ Il silenzio ” sullo sfondo
delle antiche mura del castello illuminate da una pallida luna autunnale.
La domenica mattina erano presenti tanti
Alpini all’ammassamento che hanno sfilato ordinati ed impettiti lungo le mura
della città accompagnati dai suoni delle fanfare, dalle autorità civili e
militari oltre ai gonfaloni delle città di Treviso, Castelfranco, Riese e
Resana.
C’è stata la commozione dell’alzabandiera
e degli onori al monumento dei caduti.
Il corteo è arrivato infine al Duomo
dove si è celebrata la santa Messa presieduta da Monsignor Don Dionisio
Salvadori, per poi ritornare in piazza Giorgione per le locuzioni di rito alla
presenza delle varie autorità.
Infine tutti, ma proprio tutti i
partecipanti hanno condiviso un appetitoso “rancio” offerto dai nostri gruppi e
condito con cori saluti, ringraziamenti applausi ed evviva sinceri.
Ma non aggiungo altro perché in cuor
mio credo sia più bello offrire ora al lettore una sintesi di quanto ha scritto
la giovane Sara Signor prima classificata al concorso indetto tra le scuole
medie di Castelfranco, Resana e Riese sul tema: “Onorare i morti, aiutando i
vivi: gli Alpini nella Protezione Civile ieri oggi e domani”.
Parole toccanti frutto di emozioni
nate dalla sincerità dell’adolescenza.
Sara scrive : “...vorrei che tutto
il mondo fosse come gli Alpini.
Basterebbe che ognuno di noi
avesse un poco dello spirito di ognuno di loro, per migliorare il Pianeta. Non
sapevo cosa facessero gli Alpini, sapevo che avevano combattuto per la nostra
Patria, ma quando ho approfondito l’argomento a scuola tramite delle ricerche,
ho capito che essere Alpino significa aiutare gli altri senza guardare a
religioni o a paesi di provenienza.
Non apparire, ma essere presenti
sempre, volontari senza ricompense.
Per me gli Alpini sono degli eroi.
“Onorare i morti, aiutando i vivi”:
aiutare è la base su cui si fonda il pensiero degli Alpini che mi hanno
insegnato il valore del dono facendomi capire che la gioia più grande è essere
disponibili.
I nostri soldati hanno patito
freddo, miseria, malattie e fame, sperando che un giorno le future generazioni
potessero vivere la libertà in un mondo migliore.
Vederli sfilare trasmette gioia ed
allegria e le loro bicchierate ci ricordano il gusto di stare assieme e di
sentirsi una squadra vincente.
“
Gli Alpini quindi siamo tutti noi “ quando smettiamo di porci al
primo posto e capiamo che la vita è fatta per essere condivisa, senza chiedere
nulla in cambio…”
È tardi, ho finito di scrivere e adesso
mi fermo.
Ho ancora il braccialetto di carta
fosforescente che mi hanno messo al polso sabato al primo controllo del green
pass.
Se lo tolgo ho paura che il sogno
vissuto finisca e che con lui svaniscano le tante emozioni provate.
Ma non è possibile, son certo.
Sono sensazioni ben racchiuse nel mio
cuore e troppo importanti per non restare con me e con noi per sempre.
Che siano la molla per fare ancora di
più….?
Per gli Alpini di Castelfranco,
Resana e Riese.
Paolo Targhetta.